Casate Calabresi

ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO


(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).



ELENCO



RUFFO DI CALABRIA


Titoli: Principi, Conti di Catanzaro.

Dimora: Napoli, Catanzaro.

Antichissima e illustrissima casata che deriva molto probabilmente dalla Gens Rufa, del patriziato dell’antica Roma; si stabilì prima in Oriente per seguire l’imperatore Costantino il Grande e, dopo aver dato due imperatrici all’impero di Bisanzo con Berenice, moglie di dell’imperatore Basilio II, e Jole, moglie dell’imperatore Andronico Giovanni Comneo, e successivamente in Calabria con GIOVANNI FULCONE Ruffo, inviato dall’imperatore d’Oriente, con la carica di governatore. Già dal secolo X la famiglia Ruffo era potentissima inCalabria, tanto che l’imperatore di Costantinopoli dovette chiedere aiuto al Casato per riconquistare la Puglia e la Calabria; fu definita “Magna Domus” e acquisì l’appellativo “di Calabria” e nei loro atti potevano usare la formula, solitamente utilizzata dai sovrani “Dei Gratia Comes Catanzarii”. E' annoverata tra le Serenissime Sette Grandi Case del Regno e godette del Patriziato napoletano nei Seggi di Porto dal 1690 e di Capuana dal 1703; dopo la soppressione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d'Oro napoletano. Vari sono stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi: conti di: Catanzaro (1252), Montalto (1327), Corigliano, Sinopoli(1334), Nicotera (1555 per succesione casa di Gennaro). Marchesi di: Crotone (1390), Licodia (1509), Crispano duchi di: Guardia lombardi (1622), Santa Cristina (1829), principi di: Scilla (1578), Palazzolo(1622), Ruffo di Calabria (1828). CARLO e RUGGIERO seguirono la regina Giovanna I d'Angiò in Provenza ove furono i capostipiti dei Ruffo (Ruox), conti di Bonneval e marchesi di la Fare, reintegrati al Patriziato napoletano nel 1796

Iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.

Libro d'Oro della Nobiltà Italiana.

ARMA: spaccato, cuneato d’argento e di nero, il capo caricato di tre conchiglie al naturale (per il ramo di Scilla le conchiglie sono rosse), ordinate in fascia.




Cardinal Fabrizio Ruffo (San Lucido 16 settembre 1744-Napoli 13 dicembre 1827)

(Olio su tela cm. 2010x101-collezione castello Gallelli)



Cardinal Fabrizio Ruffo (San Lucido 16 settembre 1744-Napoli 13 dicembre 1827)

(Olio su tela cm. 2010x101-collezione castello Gallelli)







Napoli, palazzo Ruffo






Napoli, palazzo Ruffo di Bagnara







Castello Ruffo di Nicotera





Napoli, Chiesa S. Giuseppe dei Ruffo edificata e inaugurata nel 1682 da Donna Ippolita Ruffo





Castello Ruffo di Bagnara





S.M. Paola Ruffo, regina dei Belgi dal 1993 al 2013





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